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RiVestiTO: innovazione tecnologica e trasparenza per una moda circolare

27 Novembre 2024

Che fine fanno i nostri vestiti una volta buttati?
Ogni anno i cittadini e le cittadine europee acquistano quasi 26 kg di prodotti tessili e ne buttano circa 11 kg. Una volta dismessi, tuttavia, anche quando vengono correttamente conferiti nella raccolta differenziata, abiti e tessili post consumo sono spesso di bassa qualità e molto difficili da riciclare, rendendo complicato trovare per ciascun capo la giusta destinazione. La maggior parte, così, viene spedita in Africa o Sud America dove soffocano la produzione artigianale locale, e spesso finiscono bruciati, dispersi nei mari o in discariche a cielo aperto.
Una situazione che va affrontata rendendo la raccolta differenziata del tessile delle nostre città, più sostenibile, utile e trasparente e, ancora prima, riducendo la produzione di tali rifiuti.

La Città di Torino ha accolto questa sfida nel quadro di Climaborough, un progetto finanziato da CINEA e dall’Unione Europea all’interno della missione “100 Climate neutral and Smart Cities” che coinvolge dodici città europee nella sperimentazione di soluzioni innovative di pianificazione urbana per la transizione ecologica e digitale verso la neutralità climatica.

Da rifiuto a risorsa

Ideato da Atelier Riforma, Mercato Circolare e Huulke, a Torino è nato il progetto RiVestiTO che abbiamo presentato alla cittadinanza durante i Circular Days, il festival della circolarità di Green Pea, e lanciato in occasione del Circular Monday, il movimento internazionale che promuove pratiche di riuso e consumo responsabile.
L’obiettivo del progetto è rendere trasparente ed efficiente la raccolta dei prodotti tessili dismessi nella città di Torino, indirizzandoli verso le modalità di valorizzazione più idonee, sostenendo pratiche di riuso e incentivando un circolo virtuoso locale di economia circolare.

“In un mondo in cui le risorse sono limitate, è assolutamente urgente mettere in atto strategie per sfruttare al meglio i prodotti tessili già esistenti, con pratiche virtuose di economia circolare – dichiarano Elena Ferrero e Nadia Lambiase, amministratrici di Atelier Riforma e Mercato Circolare,  -.  RiVestiTo è una sperimentazione ambiziosa, volta a portare un cambiamento sostanziale nell’attuale modalità di gestione dei tessili usati, afflitta da sprechi, inquinamento, poca trasparenza verso cittadini e cittadine, e da una normativa con diverse zone grigie”.

Tecnologia al servizio delle persone

Il progetto si distingue per l’utilizzo di strumenti tecnologici innovativi:

  • Re4Circular, sviluppato da Atelier Riforma, un’applicazione che attraverso l’intelligenza artificiale aiuta gli enti che raccolgono vestiti usati a classificarli e digitalizzarli e a destinarli a professionisti e aziende che praticano riutilizzo, upcycling e riciclo di tessili
  • La App Mercato Circolare, che mette in connessione utenti e realtà che pensano e operano secondo i principi dell’economia circolare, incentivando una rete virtuosa dove domanda e offerta si incontrano.

Rendere più trasparente ed efficiente la raccolta dei prodotti tessili dismessi

Il progetto mapperà e individuerà le realtà del territorio che raccolgono indumenti e tessuti usati, a cui sarà fornito lo strumento tecnologico Re4Circular per indirizzare ciascun materiale tessile verso la modalità di valorizzazione più adatta. La piattaforma Re4Circular, infatti, è collegata a un marketplace b2b che mette in contatto chi raccoglie materiale tessile con imprese, artigiani e artigiane disponibili a utilizzarlo e valorizzarlo.
Un capo perfetto sarà destinato ai negozi di vintage e di seconda mano. Uno con piccoli difetti, così come i tessuti di rimanenza delle aziende tessili, potrà essere trasformato da artigiani, artigiane e sartorie attraverso l’upcycling. Uno molto danneggiato ma idoneo al riciclo tessile sarà destinato a ottenere nuovi filati e tessuti, mentre i materiali non recuperabili potranno essere indirizzati ad aziende specializzate nella produzione di prodotti isolanti per l’edilizia e altro.
Tutto in completa trasparenza, tracciando la destinazione di ogni materiale.

Incentivare un circolo virtuoso locale di economia circolare

I prodotti tessili dismessi da cittadini e aziende della città, entreranno così in questo sistema di economia circolare.
Ma l’economia circolare può esistere solo se partecipata congiuntamente da imprese, cittadine e cittadini e pubblica amministrazione. Per questo, grazie alla app Mercato Circolare, il progetto RiVestiTo metterà in rete cittadini e cittadine, scuole e pubbliche amministrazioni con enti di raccolta, negozi dell’usato, artigiani e artigiane, sartorie e tutte quelle attività locali che danno una seconda vita ai materiali tessili. L’obiettivo è incentivare un circolo virtuoso locale capace, attraverso la App, di connettere l’offerta di prodotti circolari con la domanda da parte della cittadinanza e delle istituzioni.

Incentivare il riutilizzo dei beni prima che diventino rifiuti

In collaborazione con la Città di Torino, il progetto avvierà, inoltre, un corridoio sperimentale per permettere di trattare gli scarti di sartoria e i tessili pre e post consumo, come beni e non come rifiuti. Ad oggi, infatti, la normativa, non consente di conferire tali materiali a imprese, artigiane e artigiani che potrebbero dare loro una seconda vita (è possibile donarli solo ad enti caritatevoli). Grazie al corridoio sperimentale, invece, potranno essere valorizzati come risorse permettendo di risparmiare l’utilizzo di materia vergine.

La cittadinanza sarà coinvolta attivamente tramite delle giornate cittadine volte a sensibilizzare ed educare alla prevenzione degli sprechi, incentivando pratiche di riutilizzo e di economia circolare.
Attraverso un questionario rivolto alla cittadinanza, inoltre, il progetto indagherà gli attuali comportamenti di consumo e utilizzo dei materiali tessili, invitando a una riflessione sulle proprie abitudini e all’adozione di pratiche più sostenibili.

Sono previste anche la realizzazione di un libro, un podcast e una mostra fotografica realizzata dalla fotografa Chiara Agostinetto.

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