{"id":1398,"date":"2021-01-30T10:51:15","date_gmt":"2021-01-30T09:51:15","guid":{"rendered":"https:\/\/www.mercatocircolare.it\/?p=1398"},"modified":"2021-02-09T12:24:02","modified_gmt":"2021-02-09T11:24:02","slug":"lotta-allo-spreco-dalla-distribuzione-alla-vendita-al-consumo-finale-parte-seconda","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.mercatocircolare.it\/lotta-allo-spreco-dalla-distribuzione-alla-vendita-al-consumo-finale-parte-seconda\/","title":{"rendered":"Lotta allo spreco. Dalla distribuzione, alla vendita, al consumo finale. Parte seconda"},"content":{"rendered":"\n

L\u2019Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OECD), nel suo report Making Better Policies for Food<\/em><\/a> <\/a><\/em>Systems<\/em><\/a>, <\/em>prevede che i sistemi alimentari forniranno cibo ad una popolazione mondiale che crescer\u00e0 fino a quasi 10 miliardi entro la met\u00e0 del secolo. Questo porter\u00e0 i sistemi alimentari ad una situazione di stress perch\u00e9 non solo questi dipendono fortemente dall’ambiente, ma esercitano anche pressioni importanti su di esso, come ad esempio: emissioni di gas serra , un uso elevato  di  acqua e di suolo.<\/p>\n\n\n\n

Lo stesso report mostra anche che circa 2 miliardi di persone attualmente nel mondo non hanno accesso regolare a cibo sufficiente, sicuro e nutriente ed un numero ancora maggiore \u00e8 in sovrappeso o a rischio di obesit\u00e0.  \u00c8 necessario quindi,  fare nuove scelte politiche per un cambiamento sostenibile che si fondino su tre valori fondamentali: la qualit\u00e0 della produzione, il valore nutritivo e i costi ambientali.<\/p>\n\n\n\n

La relazione tra cibo e ambiente chiama in causa un altro tema importante che \u00e8 quello dello spreco di cibo.<\/p>\n\n\n\n

In Italia, l\u2019Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ha stilato il rapporto \u201c<\/em><\/a>Spreco<\/a><\/em> Alimentare: un approccio sistemico per la prevenzione e la riduzione strutturali\u201d<\/em><\/a> dal quale emergono dati interessanti. Ad esempio, si nota che: \u201cad incrementi globali di fabbisogno (di cibo) seguono eccessi di prelievi, forniture, consumi e aumenti esponenziali dello spreco (32 volte superiori rispetto a quelli del fabbisogno)\u201d. Questo accade negli attuali sistemi di produzione industriale dove il profitto economico sembra l\u2019unica realt\u00e0 di cui tenere conto.<\/p>\n\n\n\n

Come abbiamo spiegato qui<\/a>, a parit\u00e0 di risorse usate i sistemi agro-ecologici diversificati e di piccola scala sono pi\u00f9 sostenibili nel medio-lungo periodo rispetto ai grandi sistemi agro-industriali. Infatti, secondo il rapporto dell\u2019ISPRA, consumano in totale molte meno risorse, forniscono un valore nutrizionale superiore e producono da 2 a 4 volte meno sprechi. Bisogna ad ogni modo porre attenzione su come sono calcolati i livelli di spreco; infatti questi sono strettamente legati alla struttura di ogni sistema alimentare. Un conto \u00e8 calcolare lo spreco a valle,  a partire  dalla eccedenza prodotta cercando che non diventi cibo sprecato, un conto \u00e8 calcolarlo a monte considerando tutti i possibili sprechi che possono esserci nel processo produttivo. Perch\u00e9 un cambiamento sistemico sia efficace \u00e8 necessario mettere in discussione tutto il processo produttivo e non soltanto l\u2019ultima parte.<\/p>\n\n\n\n

Per una riduzione degli sprechi pi\u00f9 efficace,  infatti,  un impegno supplementare andrebbe rivolto alla prevenzione strutturale delle eccedenze, basandosi su una serie di interventi, che includono: la pianificazione di modelli alimentari e acquisti pubblici sostenibili, le politiche locali alimentari, l\u2019educazione alimentare e la crescita della consapevolezza, il supporto a reti alimentari locali, solidali, di piccola scala ed ecologiche, la tutela dell\u2019agricoltura contadina e dell\u2019accesso alla terra, l\u2019agro-ecologia e la tutela dell\u2019agro-biodiversit\u00e0, l\u2019agricoltura sociale, urbana\/peri-urbana e in aree interne, il contrasto agli illeciti, il sostegno alle attivit\u00e0 di ricerca, le iniziative istituzionali, la cittadinanza attiva. <\/p>\n\n\n\n

A questo proposito, in Italia, nel settembre 2016 \u00e8 entrata in vigore la legge<\/a> Gadda <\/a>che persegue la finalit\u00e0 di riduzione dello spreco di cibo lungo tutta la catena della produzione e della distribuzione, semplificando la struttura normativa e favorendo il recupero e la donazione dei prodotti in eccedenza. <\/p>\n\n\n\n

Infine, i dati dell\u2019annuale<\/u><\/a> rapporto<\/a><\/u> dell\u2019Osservatorio <\/a>Waste<\/a> <\/a>Watcher<\/a>, realizzato da <\/a>SWG<\/a> e da Last <\/a>Minute<\/a> Market<\/a>, ci mostrano come lo spreco domestico sia il pi\u00f9 pesante, infatti rappresenta i quattro quinti del totale; anche la distribuzione ha comunque  il suo peso che ammonta a 220mila tonnellate di cibo gettato l\u2019anno, pari a 18,7 chili di cibo per metro quadrato di superficie di vendita.<\/p>\n\n\n\n

L\u2019app Mercato Circolare raccoglie alcune delle realt\u00e0 pi\u00f9 interessanti che si impegnano per la risoluzione di questo problema offrendo soluzioni rivolte ad imprese o enti. <\/p>\n\n\n\n

Equoevento <\/u><\/a>Onlus<\/a><\/u> \u00e8 una organizzazione senza scopo di lucro, nata nel dicembre del 2014 a Roma dall\u2019idea di quattro giovani professionisti che, rendendosi conto dell\u2019enorme spreco di cibo durante gli eventi, hanno scelto di porvi rimedio recuperando e donando le eccedenze alimentari a enti caritatevoli, case famiglia, poveri e bisognosi. Si rivolge a privati ma anche a a imprese ed enti che fanno eventi, rinfreschi o catering. Attraverso la rete di volontari di Equoevento il cibo prodotto in eccesso negli eventi e non consumato, viene ritirato e donato ai meno fortunati. Sottraendo il cibo alla logica dello spreco si effettua un\u2019azione di sostenibilit\u00e0, perch\u00e9 da potenziale rifiuto il cibo in eccesso diventa importante risorsa, riducendo le emissioni di CO2 e aiutando chi ne ha bisogno.<\/p>\n\n\n\n

Partendo dal Lazio, dove \u00e8 nato, Equoevento ora opera anche in Lombardia, Torino, Lecce, Parigi e Madrid.<\/p>\n\n\n\n

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CIR <\/u><\/a>Food<\/a><\/u>, cooperativa italiana nata nel 1992, opera nella ristorazione collettiva e commerciale e incentiva azioni di educazione ambientale con l’obiettivo di educare gli utenti a minor spreco di cibo. Infatti, in molte realt\u00e0 che gestisce ha promosso la sottoscrizione di protocolli di intesa con comuni, privati, Asl e associazioni al fine di recuperare le eccedenze alimentari e donarle ad enti caritatevoli.<\/p>\n\n\n\n

In molte scuole poi, per educare i bambini a recuperare il cibo anzich\u00e9 buttarlo, ha introdotto il progetto “Aiutaci a ridurre lo spreco”: ai bambini viene dato un sacchettino di cotone biologico da usare per portare a casa cibo non deperibile non consumato a scuola, per esempio frutta e pane.<\/p>\n\n\n\n

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L’idea di Last <\/u><\/a>Minute<\/a><\/u> Market<\/u><\/a> \u00e8 di trasformare lo spreco in risorsa. Last Minute Market \u00e8 un’iniziativa sociale nata nel 1998 per affiancare le aziende della Grande Distribuzione Organizzata nel recupero delle eccedenze alimentari. Ogni anno, infatti, vengono smaltite 1,5 milioni di tonnellate di prodotti alimentari consumabili, pari ad un valore di mercato di 4 miliardi di euro. Il progetto, della facolt\u00e0 di Agraria dell’Universit\u00e0 degli Studi di Bologna e coordinato dal Professore Andrea Segr\u00e9, ha l’obiettivo di quantificare gli sprechi commestibili legati alla grande distribuzione del settore alimentare per promuoverne un riutilizzo all’interno dei circuiti della solidariet\u00e0.<\/p>\n\n\n\n

Oggi, gli ambiti di azione si sono ampliati ad altre tipologie di beni non alimentari, ad esempio i farmaci. Last Minute Market promuove un\u2019azione di sviluppo locale sostenibile, con ricadute positive a livello ambientale, economico e sociale. Infatti, permette non solo di sopperire alle necessit\u00e0 materiali di determinate fasce di cittadini, ma assume anche un\u2019interessante valenza educativa nella sensibilizzazione dell\u2019opinione pubblica alle problematiche dello spreco incentivando il consumo consapevole. Dal 2019 Last Minute Market si \u00e8 trasformata in impresa sociale.<\/p>\n\n\n\n

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