{"id":1373,"date":"2021-01-23T15:33:14","date_gmt":"2021-01-23T14:33:14","guid":{"rendered":"https:\/\/www.mercatocircolare.it\/?p=1373"},"modified":"2021-02-09T12:24:54","modified_gmt":"2021-02-09T11:24:54","slug":"spreco-alimentare","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.mercatocircolare.it\/spreco-alimentare\/","title":{"rendered":"Lotta allo spreco alimentare. Dalla distribuzione, alla vendita, al consumo finale."},"content":{"rendered":"\n

Un terzo di tutti i prodotti alimentari a livello mondiale viene perso o sprecato ogni anno lungo l\u2019intera filiera. Stiamo parlando di circa 1,3 milioni di tonnellate edibili per un valore di 2.600 miliardi di dollari, secondo le stime della Fao<\/a><\/u>.<\/p>\n\n\n\n

Per questo \u00e8 sempre pi\u00f9 urgente una \u201clotta\u201d allo spreco alimentare che tenga conto anche della necessit\u00e0 di salvaguardare le risorse idriche, ittiche e forestali e del suolo;  si tratta, infatti, di un problema non “solo” di cibo, ma di tutto il processo produttivo.  Una priorit\u00e0 globale, inserita anche tra gli obiettivi dell\u2019Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile<\/u><\/a>, che prevede, entro il 2030, \u201cdi dimezzare lo spreco alimentare globale pro-capite a livello di vendita al dettaglio e dei consumatori e ridurre le perdite di cibo durante le catene di produzione e di fornitura, comprese le perdite del post-raccolto\u201d (obiettivo 12.3).  <\/p>\n\n\n\n

Un dato interessante \u00e8 che, restringendo il discorso allo spreco pre-consumo, il livello massimo si attesta al 40% per quanto riguarda i sistemi agroindustriali, mentre per le filiere corte, biologiche e locali non supera il 5% (Ispra<\/a><\/u>).<\/u><\/a><\/p>\n\n\n\n

Le possibili strategie di resilienza per contrastare lo spreco alimentare sono molteplici: assegnare maggior valore sociale ed economico al cibo; favorire una produzione e un accesso equi al cibo, evitare eccessi commerciali e spettacolari. I fabbisogni totali e le eccedenze vanno ridotti, la produzione ecologica e autosufficiente va sostenuta e aumentata, invertendo il consumo di suolo agricolo\/naturale, sostenendo reti alimentari alternative, aggregando comunit\u00e0 resilienti, riducendo i prodotti animali, iper-processati, grassi insalubri, sali, zuccheri, contenendo i legami con i sistemi finanziari e il commercio internazionale, favorendo esempi di bioeconomia (quasi) circolare che evitino il cosiddetto \u2018paradosso di <\/u><\/a>Jevons<\/a><\/u>\u2019<\/u><\/a> (simultanei aumenti di efficienza e di risorse totali consumate).<\/p>\n\n\n\n

 
 LO SPRECO ALIMENTARE IN ITALIA
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Ad oggi, l\u2019Italia si trova al settimo posto all\u2019interno del <\/a>Food Sustainability Index,<\/u><\/a> l\u2019indice che analizza la sostenibilit\u00e0<\/a> alimentare<\/a> secondo tre \u201cpilastri\u201d: nutrizione, agricoltura sostenibile e spreco alimentare.<\/strong><\/p>\n\n\n\n

Guardando nel dettaglio ai dati italiani, secondo un\u2019indagine Coldiretti\/Ixe\u2019<\/a>, sia i consumatori che la grande distribuzione sono sempre pi\u00f9 attenti allo spreco di cibo, fenomeno che vale ogni anno pi\u00f9 di 15 miliardi di euro, ovvero lo 0,88% del Pil.<\/p>\n\n\n\n

 Pi\u00f9 di un italiano su due, si legge nel report, ha diminuito o annullato gli sprechi alimentari adottando strategie che vanno dal ritorno in cucina degli avanzi ad una maggiore attenzione alla data di scadenza, fino alla spesa a chilometro zero dal campo alla tavola con prodotti freschi che durano di pi\u00f9.<\/p>\n\n\n\n

Una tendenza confermata anche da un\u2019indagine di Altroconsumo<\/u><\/a> sottolinea come il 56% degli italiani ritenga che potrebbe ridurre i propri sprechi alimentari se ci fossero pi\u00f9 opportunit\u00e0 di comprare alimenti sfusi e che la dicitura \u201cda consumarsi preferibilmente entro\u201d andrebbe cambiata per fare chiarezza, dato che i prodotti possono essere consumati in sicurezza anche oltre la data indicata.<\/p>\n\n\n\n

L\u2019app Mercato Circolare raccoglie alcune delle realt\u00e0 pi\u00f9 interessanti che si impegnano per la risoluzione di questo problema. Eccone alcune:<\/p>\n\n\n\n

LE ASSOCIAZIONI<\/h4>\n\n\n\n

Disco Soupe <\/u><\/a>Firenze<\/a><\/u>, una zuppa contro lo spreco, ad esempio, nasce nel 2017 grazie alle associazioni <\/a>SenzaSpreco<\/a><\/u> e <\/a>dis.forme<\/a><\/u>, prendendo ispirazione dal movimento internazionale che nasce invece a Parigi nel 2012, sempre con l’intento di sensibilizzare le persone alla problematica dello spreco alimentare.<\/p>\n\n\n\n

Il progetto Disco Soupe, infatti, invita chiunque a organizzare riunioni collettive in cui si cucina solo ed esclusivamente con frutta e verdura di scarto, ossia con quei prodotti che non si comprano o non si vendono perch\u00e9 non esteticamente perfetti anche se qualitativamente buoni, in un\u2019atmosfera di festa dove la musica \u00e8 protagonista. Ogni volta il processo \u00e8 simile; vengono raccolti gli alimenti invenduti e donati dai negozianti dell\u2019area attorno all\u2019evento (verdura, frutta e pane).<\/p>\n\n\n\n

Insieme ai partecipanti viene scelto il men\u00f9, vengono cucinate le diverse ricette e viene allestito il pranzo, offerto gratuitamente a tutti gli avventori. Il progetto Disco Soupe, ad oggi, si \u00e8 diffuso in venticinque paesi (tra cui l\u2019Italia) in ben quattro continenti (Africa, America, Europa e Asia), in particolare grazie alla rete Slow Food Youth Network, voluta appunto da Slow Food.<\/p>\n\n\n\n

Per scoprire quando sar\u00e0 organizzata la prossima Disco Soupe Firenze basta seguire le pagine facebook SenzaSpreco e dis.forme o iscriversi al gruppo facebook DiscoSoupeFirenze.<\/p>\n\n\n\n

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L’associazione <\/u><\/a>Recup<\/a><\/u>, invece, \u00e8 nata a Milano nel 2016, e combatte lo spreco alimentare e l\u2019esclusione sociale, recuperando il cibo invenduto nei mercati rionali della citt\u00e0 e mettendolo a disposizione delle persone che ne hanno bisogno.<\/p>\n\n\n\n

Nata dal desiderio di Rebecca, che ha deciso di importare a Milano questa buona pratica, scoperta dopo aver vissuto per un periodo in Francia, si compone di una ventina di volontari presenti in sette mercati della citt\u00e0. A fine mercato recupera il cibo dai commercianti che liberamente decidono di donare i prodotti che altrimenti scarterebbero, li raggruppa in un punto di ritrovo all\u2019interno dello stesso mercato, suddividendo i prodotti buoni da quelli effettivamente non pi\u00f9 commestibili e li mette a disposizione gratuitamente per le persone.<\/p>\n\n\n\n

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E poi c’\u00e8 il progetto fa bene<\/a> nato a Torino nel 2013 da un\u2019idea dell\u2019Associazione Plug<\/a> insieme alla Cooperativa<\/a> Liberi Tutti<\/a>  con l\u2019obiettivo di raccogliere le eccedenze alimentari invendute e le donazioni spontanee degli acquirenti all\u2019interno dei mercati rionali e di gestirne la redistribuzione a famiglie in difficolt\u00e0 economica, in cambio di azioni di \u201crestituzione\u201d nella comunit\u00e0 locale .<\/p>\n\n\n\n

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LE APP<\/h4>\n\n\n\n

Sul fronte digitale troviamo, invece,  l\u2019app <\/a>MyFoody<\/a><\/u>, nata a Milano nel 2015 per abbattere gli sprechi causati dall\u2019eccedenza nella distribuzione. L\u2019app raccoglie le segnalazioni dei supermercati che propongono a prezzi scontati i prodotti vicino alla data di scadenza o con difetti di nella confezione, tutti generi alimentari perfettamente commestibili che rischierebbero di finire in discarica.<\/p>\n\n\n\n

Grazie a MyFoody, invece, possono essere acquistati dai consumatori e dagli esercizi commerciali oppure ritirati gratuitamente dagli enti non profit, perch\u00e9 donati.<\/p>\n\n\n\n

Attualmente fanno parte della rete di MyFoody i supermercati di UniCoop Tirreno, Unes, U2 e Lidl.<\/p>\n\n\n\n

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Grande diffusione negli ultimi anni sta avendo anche  <\/a>Toogoodtogo<\/a><\/u>,<\/u><\/a> app che consente di individuare nella propria zona bar, ristoranti, supermercati e attivit\u00e0 commerciali alimentari che promuovono beni e prodotti in scadenza o in eccedenza.<\/p>\n\n\n\n

Attraverso l\u2019app ristoratori e commercianti di prodotti freschi possono proporre ogni giorno delle Magic Box con una selezione a sorpresa di prodotti e piatti freschi, rimasti invenduti a fine giornata e che non possono essere rimessi in vendita il giorno successivo. Ciascun commerciante ha la possibilit\u00e0 di indicare ogni giorno la quantit\u00e0 di Magic Box disponibili a seconda di quanto invenduto.<\/p>\n\n\n\n

I consumatori possono trovare i locali aderenti ed acquistare pasti a prezzi minimi, tra i 2 e i 6 euro. Per ritirarla basta recarsi al negozio nella fascia oraria specificata.<\/p>\n\n\n\n

Le attivit\u00e0 aderenti a questa iniziativa sono oltre 6.500, dislocate in tutta Italia, fra panettieri, alimentari, ristoranti, pasticcerie e supermercati.<\/p>\n\n\n\n

ToGoodToGo organizza anche numerose iniziative, come \u201cSave The Panettone\u201d, attiva per tutto il mese di gennaio e fino al 3 febbraio. L\u2019iniziativa permette agli utenti dell\u2019app di trovare delle Magic Box speciali di pasticcerie, gastronomie, supermercati contenenti gli ultimi prodotti natalizi che necessitano di essere salvati.<\/p>\n\n\n\n

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Altre realt\u00e0 le puoi trovare sull\u2019app Mercato Circolare con il tag lotta allo spreco. E se ne conosci una che ancora non \u00e8 censita segnalacela a info@mercatocircolare.it<\/p>\n\n\n\n

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