{"id":1164,"date":"2020-11-21T21:21:08","date_gmt":"2020-11-21T20:21:08","guid":{"rendered":"https:\/\/www.mercatocircolare.it\/?p=1164"},"modified":"2021-02-09T12:31:47","modified_gmt":"2021-02-09T11:31:47","slug":"agricoltura-sociale","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.mercatocircolare.it\/agricoltura-sociale\/","title":{"rendered":"Agricoltura sociale: mettere in campo risorse e relazioni"},"content":{"rendered":"\n

Prendete la parola agricoltura e aggiungete l’aggettivo sociale, cosa ne viene fuori? Un bel connubio tutto da approfondire.<\/p>\n\n\n\n

Il concetto di agricoltura sociale, \u00e8 cos\u00ec ampio e recente che non esiste una definizione univoca: possiamo dire che \u00e8 un\u2019attivit\u00e0 che intreccia l\u2019utilizzo delle risorse della terra, attraverso processi produttivi a basso o nullo impatto ambientale, con la valorizzazione e l\u2019inclusione delle persone a rischio di esclusione sociale.  Ma non \u00e8 solo questo, \u00e8 molto di pi\u00f9: si tratta di una prassi di sviluppo locale che parte dal concetto di multifunzionalit\u00e0 dell\u2019agricoltura e che offre un\u2019ampia gamma di servizi finalizzata al benessere dell\u2019intera comunit\u00e0.<\/p>\n\n\n\n

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Il termine agricoltura sociale nasce alla fine degli anni Novanta in Olanda<\/a> per indicare un nuovo modello di agricoltura, in cui i frutti raccolti non sono solo quelli concreti nati dalla terra, ma anche i benefici che l\u2019atto di prendersi cura della terra genera per la salute mentale e fisica delle persone coinvolte e della comunit\u00e0. <\/p>\n\n\n\n

E la cosa bella \u00e8 che per fare agricoltura sociale basta avere alcuni ingredienti fondamentali: un terreno e il desiderio e l\u2019impegno di valorizzare le persone e l\u2019ambiente. Nella pluralit\u00e0 di esperienze nate fino ad ora, che in Italia si attestano a circa mille, non ci si pu\u00f2 riferire ad un unico modello, possiamo infatti contare esempi avviati da soggetti diversi, come ad esempio aziende agricole, cooperative sociali, comunit\u00e0 terapeutiche; attivit\u00e0 svolte diversificate come ad esempio attivit\u00e0 agricole, di floricoltura, di riabilitazione all\u2019interno di ospedali psichiatrici e ancora, destinate a diverse tipologie di beneficiari, come ad esempio migranti, pazienti psichiatrici, detenuti, ex-detenuti.<\/p>\n\n\n\n

Non solo, l\u2019intera comunit\u00e0 pu\u00f2 trarre vantaggi da questo nuovo modello: ne beneficiano i lavoratori svantaggiati, attraverso l\u2019inserimento nel mondo del lavoro e l\u2019apprendimento di nuove mansioni che comprendono, talvolta, un reddito percepito, e ne beneficia la comunit\u00e0 locale, grazie a una maggiore opportunit\u00e0 occupazionale che migliora la qualit\u00e0 della vita e dell\u2019ambiente nelle aree rurali.<\/p>\n\n\n\n

L\u2019app di Mercato Circolare<\/a> raccoglie alcune di queste attivit\u00e0 agricole dislocate nel territorio nazionale. Qui di seguito vogliamo raccontare alcuni esempi.<\/p>\n\n\n\n

Cosepbio<\/a><\/strong>, progetto di agricoltura biologica della Cooperativa sociale Cosep di Padova, coinvolge persone a rischio di esclusione sociale lungo tutte le fasi della produzione, dalle attivit\u00e0 in pieno campo alla preparazione e consegna delle cassette di verdura. Promuove il valore del cibo buono e sano, quello della persona e della comunit\u00e0 inclusiva nata attorno ad esso. Si coltivano prevalentemente ortaggi, ma anche frutta e cereali, che vengono poi distribuiti in citt\u00e0 attraverso alcuni gruppi di acquisto, stimolando un percorso a stretto contatto con i \u201cconsumattori\u201d, i quali attraverso un acquisto consapevole diventano attori di un cambiamento. <\/p>\n\n\n\n

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Il progetto \u201crAccogliamo<\/a><\/strong>\u201d nasce proprio per offrire percorsi di inserimento lavorativo a disoccupati e inoccupati nei vari ambiti del settore agroalimentare. Nato nel comune di Solero, in provincia di Alessandria,  il progetto ha come sottotitolo \u201cagricoltura biosociale\u201d, come a voler rafforzare l\u2019interrelazione tra uomo e natura. Attraverso attivit\u00e0 di orticoltura, apicoltura, lombricoltura, gli utenti hanno la possibilit\u00e0 di creare una micro-impresa agricola, il tutto nel rispetto del terreno, seguendo la rotazione delle colture e la stagionalit\u00e0 degli ortaggi, biologici e OGM free.<\/p>\n\n\n\n

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Inoltre, sono nate in questo contesto associazioni come Terre Colte<\/a><\/strong>, che recupera terreni abbandonati nel territorio sardo e, attraverso l\u2019inclusione di persone svantaggiate, li trasforma in orti condivisi.
I soci di Terre Colte, oltre a coltivare direttamente il proprio orto, supportano le produzioni di altri soci, prenotando una parte della produzione. Tramite laboratori collettivi, inoltre, insegnano i segreti del mestiere.<\/p>\n\n\n\n

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Infine, EtaBeta<\/a><\/strong>, una Cooperativa sociale di Bologna che offre molti servizi per la comunit\u00e0. Tra questi troviamo EtaBetaBio, che contribuisce alla creazione di nuovi posti di lavoro destinati a persone in situazione di disagio, grazie alla coltivazione di ortaggi e di cereali. EtaBetaBio infatti dispone di 4 ettari di terreno agricolo destinati alla coltivazione e all\u2019agricoltura sociale. Su questo terreno sorge la casa colonica Zanardi, dotata di un laboratorio di cucina, di aule didattiche e una biblioteca. Qui Eta Beta organizza eventi, incontri e dibattiti aperti per coinvolgere in maniera attiva i cittadini.<\/p>\n\n\n\n

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Quindi, l\u2019agricoltura diventa una vera risorsa e un bene comune per la comunit\u00e0, per trasmettere saperi e tradizioni, promuovere stili di vita incontaminati, valorizzare il patrimonio culturale e molto altro ancora che non sappiamo, lasciamo che siano le esperienze future a dircelo.<\/p>\n\n\n\n

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