{"id":1100,"date":"2020-11-14T21:36:35","date_gmt":"2020-11-14T20:36:35","guid":{"rendered":"https:\/\/www.mercatocircolare.it\/?p=1100"},"modified":"2021-02-09T12:32:40","modified_gmt":"2021-02-09T11:32:40","slug":"cosmetica-circolare","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.mercatocircolare.it\/cosmetica-circolare\/","title":{"rendered":"Buccia d\u2019uva, carcere e tradizione. Quando la cosmesi sa generare valore dallo scarto"},"content":{"rendered":"\n

La cosmetica \u00e8 uno dei fiori all\u2019occhiello del made in Italy.
Se confrontiamo, infatti, il volume del fatturato dei prodotti cosmetici prodotti in Italia ed esportati con quello dei prodotti cosmetici importati, il primo eccede di molto il secondo.
Questo significa, come ha dichiarato Renato Ancorotti, presidente di Cosmetica Italia, commentando le rilevazioni del Centro Studi di Cosmetica Italia<\/a> che \u201cnel panorama manifatturiero l\u2019industria cosmetica italiana esercita un forte richiamo sui mercati internazionali collocandosi al terzo posto dopo dopo vino e moda per i valori del saldo commerciale\u201d.<\/p>\n\n\n\n

Sempre secondo i dati del Centro Studi di Cosmetica Italia,  il 2019 ha visto un incremento del fatturato globale del settore cosmetico <\/strong>del 2,3%, con un valore complessivo di 11,9 miliardi di euro. Sono sempre di pi\u00f9, dunque, le persone che danno maggior attenzione alla cura del loro corpo. Ma questo incremento di consumo cosa comporta per l\u2019ambiente in cui viviamo?<\/strong> E come si applicano concetti di cui sentiamo sempre pi\u00f9 parlare come naturale, sostenibilit\u00e0, eco-friendly, impatto del packaging, al mondo della cosmesi?<\/p>\n\n\n\n

Una parte dell\u2019industria della cosmetica sta acquisendo una nuova sensibilit\u00e0 rispetto ai valori della sostenibilit\u00e0 e dell\u2019ambiente ponendo attenzione su tutto il ciclo produttivo, dalla formula del prodotto, al packaging, alla distribuzione. 
Infatti il Centro studi di Cosmetica Italia riporta che nel 2019 l\u2019attenzione verso acquisti di cosmetici a connotazione naturale \u00e8 cresciuta (+1,4% dei consumi degli italiani).<\/p>\n\n\n\n

Nella produzione di un prodotto cosmetico sostenibile si devono prendere in considerazione pi\u00f9 aspetti. In primis l\u2019approvvigionamento delle risorse, il rispetto della comunit\u00e0 da cui si acquistano le materie prime e lo smaltimento delle stesse.
Uno dei passaggi fondamentali \u00e8 proprio il processo produttivo e la formula con cui arrivare alla realizzazione del prodotto finale. Si tratta di ottenere un prodotto che sia al tempo stesso performante, sicuro per il consumatore e non inquinante per l\u2019ambiente. In quest’ottica diverse realt\u00e0 produttive stanno riscoprendo l\u2019importanza degli ingredienti naturali, del recupero dei materiali di scarto, soprattutto agroalimentari, e della valorizzazione dei residui di lavorazione.
Non meno importante dal punto di vista della sostenibilit\u00e0 ambientale \u00e8 la scelta del packaging del prodotto. Per definizione quando si parla di packaging si ha a che fare con un prodotto usa e getta. Per questo motivo \u00e8 importante andare verso soluzioni innovative che puntano ad utilizzare materiale riciclato o riciclabile o meglio ancora a soluzioni a vuoto a rendere.<\/p>\n\n\n\n

L\u2019app Mercato Circolare<\/a><\/strong> raccoglie alcune delle realt\u00e0 e dei prodotti pi\u00f9 interessanti che si basano su questi valori. Oggi approfondiamo due realt\u00e0 che hanno fatto proprio il principio circolare del generare valore dallo scarto<\/strong>.<\/p>\n\n\n\n

L\u2019associazione Innuva<\/em><\/strong><\/a>, come dice il nome stesso Innovation through Winery by-Products<\/em>, pone al centro della propria innovazione l\u2019uva e i sottoprodotti della filiera vitivinicola.
L\u2019obiettivo di Innuva \u00e8 la creazione di una rete di imprese ed enti di ricerca accomunati dall\u2019interesse per lo sfruttamento delle propriet\u00e0 delle molecole derivanti dagli scarti della lavorazione dell\u2019uva. <\/strong>Nella buccia, infatti, sono presenti polifenoli<\/strong>, antiossidanti naturali, dalle molteplici virt\u00f9. Il loro impiego spazia dal biomedicale al farmaceutico, dal nutraceutico all\u2019alimentare fino al tessile e addirittura al settore delle energie rinnovabili, in quanto molecole coloranti e fotosensibili.<\/p>\n\n\n\n

Poliphenolia: cosmetici dagli scarti vitivinicoli<\/h3>\n\n\n\n

Dall’associazione \u00e8 nata poi Poliphenolia srl<\/em><\/strong><\/a>, che dagli scarti vitivinicoli produce cosmetici anti-invecchiamento utilizzando i polifenoli estratti da bucce e semi di uva al termine del processo di vinificazione.
L’azienda collabora a stretto contatto con coltivatori del Piemonte e produttori di vino, analizzando poi l’uva per misurare qualit\u00e0 e quantit\u00e0 delle molecole presenti. <\/p>\n\n\n\n

Poliphenolia<\/em> non funge da centro di raccolta del sottoprodotto agricolo ma lavora direttamente con alcuni fornitori specifici, selezionati accuratamente, con cui realizza i suoi progetti. Ogni volta che intende sviluppare un prodotto con un nuovo vitigno, valuta prima se questo \u00e8 disponibile nelle aziende agricole gi\u00e0 sue fornitrici. Se non \u00e8 presente allora amplia la rete con l\u2019inserimento di nuovi produttori vinicoli.
Per quanto riguarda la raccolta degli scarti, partecipano anche agriturismi che, fornendo gli scarti dai loro vigneti, ne traggono anche un guadagno in termini di immagine. <\/p>\n\n\n\n

I prodotti anti-invecchiamento, Vita e Origine, sono stati creati, ad esempio, utilizzando gli scarti di vinificazione del Barbera e del Grignolino di alcuni vigneti presenti nelle Langhe-Roero e nel Monferrato.
Poliphenolia produce, quindi, a marchio proprio. Attraverso il progetto
“I territori della bellezza”<\/a>, invece, ha stimolato la nascita di due nuovi brand: Glerage (gi\u00e0 in vendita) e CORE (data di uscita prevista Natale).<\/p>\n\n\n\n

L\u2019obiettivo \u00e8 quello di essere circolare non solo negli ingredienti dei prodotti ma anche nel contorno. Per questo motivo, Poliphenolia ha iniziato a produrre parte delle brochure con carta Favini, che sostituisce il 15% di cellulosa con scarti di vinacce.
Inoltre, ha iniziato un processo di sperimentazione con un partner Italiano per lo sviluppo di packaging in bioplastiche che permetta di garantire la sicurezza e la durabilit\u00e0 del prodotto. Il sogno \u00e8 di arrivare a un packaging non semplicemente riciclabile ma compostabile, prodotto da scarti e che non lasci traccia nell\u2019ambiente.<\/p>\n\n\n\n

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Rio Tera’ dei Pensieri: inclusione sociale e sostenibilit\u00e0 ambientale<\/h2>\n\n\n\n

Come ha mostrato Zygmunt Bauman in \u201cVite di scarto\u201d (2003), non sono solo gli oggetti e i materiali ad essere considerati come scarti dalla nostra societ\u00e0.  Un altro modo di generare valore dallo scarto pu\u00f2 essere allora quello dell\u2019inclusione sociale, caro al mondo delle cooperative sociali come Rio Tera’ dei Pensieri<\/em><\/strong><\/a>, <\/em>che sceglie per missione di coniugare inclusione sociale e sostenibilit\u00e0 ambientale.<\/strong>
Si tratta di una cooperativa sociale nata a Venezia per promuovere attivit\u00e0 di formazione e lavoro all\u2019interno delle carceri veneziane<\/strong> che realizza artigianalmente prodotti di bellezza di alta qualit\u00e0, ispirati all\u2019antica tradizione degli speziali veneziani e arricchiti dagli estratti naturali provenienti direttamente dall\u2019orto, attivo nel cortile del carcere.

La cosmetica naturale quindi pu\u00f2 non pi\u00f9 essere solo una tendenza ma una realt\u00e0 dove bellezza e benessere del corpo e dei luoghi convivono in armonia.<\/p>\n\n\n\n

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