Mercato Circolare https://www.mercatocircolare.it/ l'economia che gira bene Mon, 22 Apr 2024 17:23:59 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.4.4 https://www.mercatocircolare.it/wp-content/uploads/2020/03/cropped-Temp_IconaLogoMC2020_bluDark-32x32.png Mercato Circolare https://www.mercatocircolare.it/ 32 32 Reusable Packaging Revolution – La rivoluzione passa anche dal supermercato https://www.mercatocircolare.it/reusable-packaging-revolution-la-rivoluzione-passa-anche-dal-supermercato/ Mon, 22 Apr 2024 16:38:45 +0000 https://www.mercatocircolare.it/?p=3787 Ogni anno in Europa si producono 2 miliardi di imballaggi alimentari monouso e 16 miliardi di tazze monouso. Tutto diventa rifiuto. 60 minuti di utilizzo […]

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Ogni anno in Europa si producono 2 miliardi di imballaggi alimentari monouso e 16 miliardi di tazze monouso. Tutto diventa rifiuto. 60 minuti di utilizzo medio. E 100 anni per smaltirli.

Un problema che l’Unione Europea ha scelto di affrontare con il nuovo regolamento sugli imballaggi che mira a ridurre la produzione di rifiuti da imballaggio e promuovere un’economia circolare per gli imballaggi favorendo sistemi di prodotto come servizio, deposito con cauzione e “bring your own”, la possibilità di portare i propri contenitori da casa.

È in questa linea che si inserisce il progetto Reusable Packaging Revolution, che Mercato Circolare ha presentato insieme a Università di Torino e Aarhus University, in collaborazione con Around e Crai, per il bando EIT FOOD – POC (Proof of Concept) 2023-2025.

L’obiettivo del progetto è ridurre l’utilizzo della plastica monouso degli imballaggi attraverso azioni che intervengono sulla GDO e su diversi segmenti della cittadinanza, promuovendo un cambio di prassi e di comportamenti verso uno stile di vendita, di governance e di vita più sostenibile e green.

“Questa sperimentazione è una delle prime in Italia, una bella opportunità per Torino – racconta Nadia Lambiase, Ceo e fondatrice di Mercato Circolare –. La speranza è che insieme alle altre in atto, come quella di Spesa Sballata in provincia di Varese a cui ci siamo ispirati, possa contribuire a rendere queste esperienze delle prassi consolidate a livello nazionale. Il nostro ruolo all’interno del progetto, in linea con la nostra missione, è quello di essere una piattaforma abilitante e di connessione tra diversi soggetti: la GDO, il commercio di prossimità, l’amministrazione, la cittadinanza, gli attori della società civile e l’università. La sfida è riuscire a cambiare le abitudini. Per riuscirci servirà tempo e la partecipazione di tutti gli attori coinvolti”

Insieme a CRAI, abbiamo individuato tre punti vendita di Torino, in cui saranno testate, fino alla fine di giugno, due diverse strategie di riduzione degli imballaggi: l’utilizzo dei contenitori riutilizzabili Around e quello di contenitori portati da casa.

Sperimentazione Reusable Packaging Revolution – Contenitori Around

Da qualche settimana, al CRAI di corso Moncalieri 267C è possibile acquistare i prodotti del banco gastronomia e del banco macelleria facendosi servire nei contenitori riutilizzabili Around, al posto dei contenitori monouso.

Dopo essersi registrati gratuitamente sull’app Aroundrs, il/la cliente potrà richiedere, senza alcun costo aggiuntivo, il prodotto da asporto in un contenitore Around, riutilizzabile fino a 200 volte.
Dopo avere consumato il pasto senza produrre rifiuti da imballaggio, il contenitore andrà restituito entro 7 giorni nel punto vendita, dove sarà sanificato e rimesso in circolo.
Semplice, efficace e senza costi, né per l’ambiente né per il cliente.

Sperimentazione Reusable Packaging Revolution – Contenitori portati da casa

Da inizio maggio, in alcuni punti vendita CRAI e in alcuni banchi gastronomia del mercato della Crocetta, partirà una seconda sperimentazione che coinvolgerà un gruppo “pilota” di 50 persone nell’utilizzo di contenitori portati da casa. Nel corso del mese di aprile, infatti, sarà selezionato un gruppo di 50 persone interessate alla prevenzione dei rifiuti e alla messa in pratica di comportamenti virtuosi, e disponibili a fornire informazioni sulle buone pratiche di riduzione attivate.

Le persone selezionate, dopo una fase di formazione iniziale, si recheranno nei punti vendita coinvolti dalla sperimentazione utilizzando per l’acquisto dei prodotti da banco, i propri contenitori riutilizzabili portati da casa e opportunamente sanificati.

Ci si può candidare qui o scrivere via mail a projects@mercatocircolare.it per avere ulteriori informazioni.

Monitoraggio

Attraverso l’utilizzo di un apposito QRcode e dell’app Aroundrs, sia gli acquisti fatti con i contenitori portati da casa, sia quelli fatti nei contenitori Around, saranno monitorati e tracciati. Mercato Circolare, Università di Torino ed Around elaboreranno i dati quantitativi raccolti attraverso la app Aroundrs, mentre una valutazione qualitativa sarà effettuata dall’Università di Torino attraverso dei focus group.

Il progetto ha inoltre ricevuto l’appoggio del Comune di Torino. Il percorso effettuato dall’amministrazione all’interno del progetto europeo Sme4green, infatti, ha portato alla stesura di un Piano di Azione Locale, all’interno del quale il Comune si è impegnato ad approfondire il tema dei contenitori riutilizzabili.

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Dall’economia della ciambella all’economia del tarallo https://www.mercatocircolare.it/dalleconomia-della-ciambella-alleconomia-del-tarallo/ Sat, 30 Mar 2024 15:31:35 +0000 https://www.mercatocircolare.it/?p=3760 Piccolo taccuino di viaggio – Bari 24 e 25 marzo 2024 Domenica 24 marzo, ore 14E’ una giornata stupenda: sole luminoso e vento fanno risaltare […]

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Piccolo taccuino di viaggio – Bari 24 e 25 marzo 2024

Domenica 24 marzo, ore 14
E’ una giornata stupenda: sole luminoso e vento fanno risaltare ancora di più il bianco della pietre, che ci circonda tutto attorno. Siamo sedute in una trattoria nel centro storico di Bari, e Rosa Ferro ci racconta la sua storia e quella della cooperativa sociale che ha fondato.
Quando aveva 20 anni Rosa pensava di diventare giornalista, invece la vita l’ha portata a occuparsi di cultura, sociale e marginalità, per la sua città e non solo. A metà degli anni ‘80 ha fondato la cooperativa Fantarca, che nel 1999 diventa Il nuovo Fantarca, e da allora è diventata la sua seconda casa. La cooperativa opera per la promozione dei diritti umani, della nonviolenza, della giustizia sociale e dello sviluppo della persona attraverso percorsi culturali di media education, media literacy e l’uso sperimentale delle nuove tecnologie. Fa del cinema per bambini e bambine, ragazzi e ragazze la sua attività principale.
Una delle tante iniziative che portano avanti si chiama Cinema in Ospedale, progetto innovativo e sperimentale nato nel 2021 nell’ambito del progetto europeo Film in Hospital con l’obiettivo di promuovere il cinema europeo di qualità presso bambini, bambine e adolescenti degenti o in cura domiciliare, assistiti dagli ospedali pediatrici europei. La cooperativa non si limita a rendere il cinema accessibile tramite piattaforme ma entra fisicamente negli ospedali, l’unica tra gli 8 partners di 8 paesi diversi (Italia, Belgio, Svezia, Spagna, Slovenia, Croazia, Grecia e Germania).
Tra le altre cose, insieme al Centro di documentazione per la legalità e la nonviolenza Antonino Caponnetto, Il nuovo Fantarca ha dato vita al Festival Una nuova storia, giunto quest’anno alla quinta edizione dedicata a temi irrinunciabili in questo momento storico come l’ambiente, la sostenibilità, la giustizia ed equità sociale, l’immigrazione, la crisi climatica, le guerre, la necessità di costruire una cultura della pace e della nonviolenza.
Ed è proprio in questo contesto che Eleonora ed io siamo state invitate a parlare del libro L’economia della ciambella spiegata alle bambine e ai bambini.
Maria Rosaria, collaboratrice di Rosa lo ha incontrato in una libreria e si è incuriosita, lo ha letto e insieme lo hanno scelto come libro da proporre alle scuole elementari di Bari.
E così ci hanno invitate a incontrare le classi che hanno letto il libro.

Lunedì 25 marzo, ore 13.30
Abbiamo appena finito un fantastico e interminabile firma copie anomalo: invece di firmare i libri, bambine e bambini chi hanno chiesto l’autografo sulle cartoline che abbiamo dato loro per fare l’attività del laboratorio.
Siamo in periferia, vicino alla tangenziale, in un posto pieno di verde e giardini pubblici in fiore. L’istituto comprensivo Loi-Santomauro si distingue già da lontano: un enorme blocco di cemento. Ma se tanto grigio e anonimo appare da fuori, un’energia colorata e vitale abita la scuola, le classi e le insegnati che sono all’interno.
Un’energia che ci ha pervase non appena siamo entrate nell’Auditorium dove ci attendeva un tripudio di cartelloni dedicati al nostro libro e realizzati dalle due terze e quattro quarte che lo hanno letto. Ci siamo commosse nel vedere i disegni di tante Ada e tanti Gino e dei diversi omini e omine che i due protagonisti incontrano nel loro viaggio, per non parlare dei cartelloni e disegni con cui bambine e bambini ci hanno raccontato cosa rende loro felici: giocare con mia sorella perché la vedo ridere; stare con i miei cani, perché anche a loro piace stare con me; passare del tempo con i nonni; guardare Capitan Mutanda, perché mi fa ridere; mangiare; correre nella natura; quando sono allo stadio con mio papà e mio cugino a vedere il Bari.
In aggiunta ai cartelloni appesi, le bambine e i bambini ci hanno anche regalato a loro volta un libro con tutti i loro disegni e impressioni sul libro:
“Mi è piaciuto molto questo libro perché parla di un argomento da adulti: L’ECONOMIA, spiegandola con un linguaggio comprensibile a noi bambini” (Mattia 4a)
“…mi è piaciuto in particolare il modo che aveva di scrivere la bambina. Mi sono piaciuti moltissimo i disegni. Mentre lo leggevo ho immaginato un sacco di case: la bellezza dell’avventura; l’entusiasmo della bambina….” (Beatrice 4a)
Insomma, questa mattina la lezione l’hanno tenuta le bambine e i bambini a noi!
A dialogare con noi e le classi era presente anche Mattia Schepisi, un attivista di Fridays for Future Bari, anche lui travolto dal firma copie finale.

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L’economia della ciambella https://www.mercatocircolare.it/economia-della-ciambella-libro/ Mon, 08 Jan 2024 11:19:19 +0000 https://www.mercatocircolare.it/?p=3557 Come si può spiegare l’economia della ciambella ai bambini e alle bambine? Con il libro L’economia della ciambella spiegata alle bambine e ai bambini, scritto […]

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Come si può spiegare l’economia della ciambella ai bambini e alle bambine? Con il libro L’economia della ciambella spiegata alle bambine e ai bambini, scritto da Nadia Lambiase mettendo a punto esperienze e riflessioni maturate insieme al team di Mercato Circolare. Un omaggio al Piccolo Principe, ispirato all’omonimo testo di Kate Raworth. Ma soprattutto uno strumento per cominciare a parlare di economia ai più piccoli, a partire da una rivoluzione del linguaggio e da una domanda filosofica: che cosa ci rende felici?

Utilizzando il codice c1amb3ll4 usufruirete di uno sconto del 10% complessivo per acquistarlo dallo shop di BeccoGiallo editore

"Che cosa ci rende felici?"

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I rifiuti che abbiamo raccolto https://www.mercatocircolare.it/i-rifiuti-che-abbiamo-raccolto/ Thu, 21 Dec 2023 09:54:30 +0000 https://www.mercatocircolare.it/?p=3673 The post I rifiuti che abbiamo raccolto appeared first on Mercato Circolare.

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10 idee regalo per un Natale circolare https://www.mercatocircolare.it/10-idee-regalo-per-un-natale-circolare/ Wed, 20 Dec 2023 16:04:27 +0000 https://www.mercatocircolare.it/?p=3657 Quando si sceglie di fare (o farsi) un regalo, è importante farlo consapevolmente, prestando attenzione all’impatto c’è dietro ad ogni prodotto, alla sua storia, al […]

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Quando si sceglie di fare (o farsi) un regalo, è importante farlo consapevolmente, prestando attenzione all’impatto c’è dietro ad ogni prodotto, alla sua storia, al modo in cui è stato progettato e realizzato. Ancora di più in un periodo come quello natalizio, quando la fretta e l’ansia di presentarsi da parenti e amici a mani vuote possono portare a fare acquisti all’ultimo momento, ignorandone l’impatto ambientale e sociale.
Per aiutarvi, abbiamo selezionato alcune proposte, sostenibili e a basso impatto, tra le realtà presenti sulla app Mercato Circolare. Per far sì che questa occasione possa trasformarsi in un’opportunità per scoprire aziende che fanno della sostenibilità la propria ragione, piccoli negozi di quartiere e attività artigiane del territorio, valorizzando chi presta attenzione all’impatto ambientale e sociale dei propri prodotti.

L’economia della ciambella spiegata alle bambine e ai bambini

La prima idea che vogliamo proporvi, però, non arriva da molto lontano. Si tratta del libro L’economia della ciambella spiegata alle bambine e ai bambini scritto da Nadia Lambiase mettendo a punto esperienze e riflessioni maturate insieme al team di Mercato Circolare, illustrato da Eleonora Casetta e edito da BeccoGiallo, una casa editrice da sempre attenta ai temi della sostenibilità. Un omaggio al Piccolo Principe, ispirato al testo di Kate Raworth. Ma soprattutto uno strumento per cominciare a parlare di economia ai più piccoli, a partire da una rivoluzione del linguaggio e da una domanda filosofica: che cosa ci rende felici?
Utilizzando il codice c1amb3ll4 usufruirete di uno sconto del 10% complessivo per acquistarlo dallo shop di BeccoGiallo editore. Cosa state aspettando?

Exito

E quale modo migliore per leggerlo se non con i bellissimi segnalibri in stoffa realizzati dal progetto Exito, il laboratorio di sartoria e produzione accessori della cooperativa Esserci rivolto a donne fragili.

Sassi

L’atelier di Sassi, a Torino, realizza una linea di abbigliamento donna made in Italy con tessuti di recupero. La collezione autunno inverno, realizzata per il 90% con scampoli e pezze fine serie di pregiati tessuti di recupero, propone animali fantastici ed elementi botanici serigrafati a mano su capi dalle linee comode e lineari.

Tre borse uniche confezionate con scampoli recuperati: la nipponica, la berlinese e la botanica

Ritagli di G

Ritagli di G è un laboratorio artigianale che produce borse, zaini e accessori con gli scarti di pelle derivati dalla lavorazione di divani e poltrone, campionari di pelle e tessuti, rimanenze di magazzino. E allora perché non regalare una G Joy Hobo Bag, in vera pelle recuperata, pratica, resistente, comoda e capiente?

Cartalana

Cartalana è un brand di gioielli interamente fatti a mano con carta da recupero e carta pregiata. Giornali, volantini pubblicitari, posta in cassetta e qualsiasi altro tipo di carta a bassa grammatura e scarsa porosità, sono filati a mano con un fuso, proprio come se fosse lana. Ogni pezzo è unico e rappresenta un regalo originale e sostenibile.

Verdessenza

Da Verdessenza Ecobottega si possono trovare prodotti locali a filiera corta e controllata, prodotti biologici e certificati con marchi ambientali e prodotti etici, provenienti da progetti di economia carceraria, dalle zone terremotate, dal circuito del commercio equo e solidale e da Libera Terra, cresciuti sulle terre confiscate alle mafie.
Le sue proposte natalizie vanno dalle tavolette di cioccolata realizzate dai detenuti del carcere di Padova, alle intramontabili matite Perpetua, in grafite recuperata, fino agli shopper con le eccellenze agroalimentari delle Alte Valli.

ZAC

Tutti da gustare i pacchi di Natale dello Zac di Ivrea realizzati in confezioni riciclate che contengono prodotti “giusti e buoni”. Come il Pacco Daggiù con i prodotti di progetti su terreni confiscati alle mafie, il Pacco Daqquì proveniente invece da aziende canavesane di qualità e il Pacco dal Mondo dal commercio equo e solidale.

Mindful Morsel

Mindful Morsel è un negozio online di prodotti vegani made in Italy. Propone un’ampia selezione di prodotti tipici italiani, vegani ed eco friendly, da acquistare in confezioni singole o in box sostenibili e riciclabili. Come la selezione di caffè Donna Felice, un progetto dedicato all’imprenditoria femminile che sostiene piantagioni tutelate dall’International Women Coffee Alliance in Brasile. O la box con le tisane di montagna realizzate dall’azienda agricola la Calcina secondo i principi dell’agricoltura biologica.

Mondo di Eutèpia

Per li amanti del tè, il regalo perfetto, è la scatola degustazione natalizia di Mondo di Eutèpia, negozio bolognese specializzato in tè, tisane e infusi biologici. La confezione include cinque tipologie di tè e tisane, per un totale di 200 grammi, dal gusto e profumo di Natale.

Barbaciiu

E perché invece non regalare (o regalarsi) una vacanza green? Barbaciiu propone camere e appartamenti in una struttura interamente costruita in bioedilizia a Pietra Ligure. Dallo smart working alla vacanza sportiva per i bikers, dal week end romantico ai lunghi periodi di villeggiatura, a pochi passi dalla spiaggia e dal centro storico. Con il codice DIRECT10 si avrà diritto a uno sconto del 10%.

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Il progetto in Senegal cresce: aumentano le realtà censite e le zone di intervento https://www.mercatocircolare.it/il-progetto-in-senegal-cresce-aumentano-le-realta-censite-e-le-zone-di-intervento/ Mon, 18 Dec 2023 16:44:36 +0000 https://www.mercatocircolare.it/?p=3591 Di nuovo in Senegal. Da lunedì 27 novembre a mercoledì 6 dicembre 2023 ci siamo tornati per la quarta vota. La nostra presenza in Senegal […]

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Di nuovo in Senegal. Da lunedì 27 novembre a mercoledì 6 dicembre 2023 ci siamo tornati per la quarta vota. La nostra presenza in Senegal è legata all’ONG LVIA, con la quale, dal 2021 stiamo portando avanti un lavoro di cartografia delle realtà di economia circolare in Senegal che vengono inserite nell’applicazione Mercato Circolare.

Il tutto è cominciato grazie al progetto Coopen, conclusosi nel 2022, che ci aveva permesso di portare la app Mercato Circolare in Senegal, in particolare nella regione di Thiés e di Dakar. In continuità con Coopen, il progetto ProVives – PROgramma di Valorizzazione dell’Impresa VErde e Sociale per l’innovazione, la crescita e il lavoro, finanziato da dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, si propone di rafforzare i risultati ottenuti e di allargare ad altre regioni del Senegal – Louga e Saint-Louis – la mappatura delle realtà locali di economia circolare.

Infatti, ProVives, di cui abbiamo parlato in occasione della nostra terza missione in Senegal, intende contribuire alla promozione della crescita economica sostenibile e inclusiva dell’imprenditoria e dell’occupazione

È stato bello vedere vedere i frutti del lavoro di questi 3 anni. In particolare, durante questa missione abbiamo avuto modo di incontrare alcune delle realtà censite sulla app.

Il 2 dicembre, infatti, a Saint Louis si è svolta la Fiera delle imprenditrici e imprenditori di Saint Louis e Louga, cartografati sul progetto Provives.
Si tratta per lo più di attività artigianali come l’impresa di donne, Nitè Gandiol, che lavora i tessuti con tinture naturali come argilla, cenere, bissap (frutto del Senegal); c’è chi produce piccole e medie sculture a partire dai rottami delle biciclette e dei motorini, come Meissa e Basse Fall padre e figlio, o chi produce imstallazioni d’arte a partire da materiali di scarto come Samba, di Plastic vision for Sopi. Altre imprese lavorano nella filiera della plastica, o producendo plastica riciclata come Defarat, o realizzando arredi a partire da plastica riciclata. C’è anche un azienda, Ban ak suuf, attiva nel settore delle eco costruzioni che realizza abitazioni utilizzando paglia e argilla.

Sempre a Saint Luois, il 1° dicembre si è svolto il forum sull’economia circolare organizzato in collaborazione con l’Agence Régionale de Développement-Saint Louis, in cui abbiamo avuto modo di presentare la APP Mercato Circolare.

Durante le due giornate a Saint Louis è stata esposta nella piazza principale della città la mostra fotografica OR DUR, una serie di scatti firmati Mattia Alberani a Mbeubeuss, la discarica a cielo aperto di Dakar, per raccontare le storie delle persone che animano questi luoghi, ovvero i recuperatori e le recuperatrici di rifiuti. Alcuni di questi rifiuti vengono avviati al riciclo, altri vengono valorizzati per fare oggetti o opere d’arte, grazie ad alcuni artisti individuati da LVIA, grazie al lavoro di cartografia del progetto  PRO.VI.VES

La cosa commovente è stato vedere la piazza riempirsi di bambini e bambine, sia quelli che uscivano da scuola, ben vestiti e con le scarpe, sia quelli che a scuola non vanno, ma stanno in giro tutto il giorno scalzi a chiedere le elemosina. Tutte e tutti volevano sapere, e farsi raccontare delle persone ritratte nelle foto.

Non sono mancate viste ad aziende e realtà su Thiés  e Dakar, come il progetto Récup’Oil che nasce da un’azienda di disinfestazione dei ristoranti e che ha avviato un’attività di recupero degli oli di frittura per produrre sapone.

Durante la missione abbiamo avuto modo di organizzare, presso la sede di Louga del CISV, un momento formativo per i diversi partner del progetto PRO.VI.VES relativo a una corretta progettazione e gestione, da un punto di vista di sostenibilità integrale, di un evento.

Questo nuovo viaggio in Senegal è stata anche l’occasione per dare avvio al nuovo bando SPRINT, finanziato da Cariplo Factory, per consolidare alcune delle soluzioni sostenute nell’ambito del Progetto Innovazione per lo sviluppo di Coopen. Grazie al progetto Senegal circolare sarà possibile estendere la mappatura delle realtà di economia circolare alla Petite Cote, zona del Senegal caratterizzata da un forte sviluppo economico, trainato dalla presenza del nuovo aeroporto e da attività redditizie come pesca e turismo. Il progetto, il cui capo fila è l’ONG LVIA verrà implementato in partenariato con l’OSC senegalese JVE (Jeunes Volontaires pour l’Environnment) e con il nostro supporto tecnico.  Mercato Circolare, infatti, implementerà nuove funzioni alla app per renderla più fruibile e attrattiva sia per i cittadini che per le aziende.

L’ultimo giorno di missione, prima di andare all’aeroporto di Dakar, ci siamo fermati nel distretto di Mbao, a trovare l’associazione culturale Diwane G Management, molto attiva sul campo nel portare avanti progetti e campagne di sensibilizzazione di protezione e cura dell’ambiente. Uno dei fondatori dell’associazione è Leuz Diwane G rapper senegalese, testimonial con le sue canzoni di come la cultura possa contribuire a sensibilizzare e coinvolgere un pubblico vasto nella lotta contro il cambiamento climatico e nella cura dell’ambiente. Lo si può ascoltare nel singolo Feneen, prodotto da Frank Sativa, insieme al rapper italo senegalese F.U.L.A., prodotto all’interno del progetto MIGRA realizzato dalla ONG CISV insieme a  LVIA e COSPE onlus.

Torneremo ancora in Senegal nel 2024 e nel 2025 e sarà sempre più bello ed emozionante vedere l’evolversi del progetto.

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Comunità energetiche rinnovabili: che cosa sono e la sperimentazione torinese https://www.mercatocircolare.it/comunita-energetiche-rinnovabili-cosa-sono-e-la-sperimentazione-torinese/ Thu, 14 Dec 2023 14:50:07 +0000 https://www.mercatocircolare.it/?p=3574 Di cosa parliamo quando parliamo di comunità energetiche rinnovabili? Una comunità energetica rinnovabile (CER) è un insieme di soggetti – possono essere persone fisiche, ma […]

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Di cosa parliamo quando parliamo di comunità energetiche rinnovabili?

Una comunità energetica rinnovabile (CER) è un insieme di soggetti – possono essere persone fisiche, ma anche piccole e medie imprese, enti territoriali e amministrazioni locali – che decidono di aggregarsi con l’obiettivo di produrre, scambiare e consumare energia proveniente da fonti rinnovabili su scala locale. Per farlo è necessario che uno o più membri della comunità possiedano o abbiano la disponibilità di uno o più impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, in modo da permettere l’autoproduzione di energia elettrica per coprire in parte o del tutto i consumi dei membri della CER. In particolare, l’energia che viene autoprodotta e consumata, dà diritto a degli incentivi che possono essere redistribuiti tra i membri della comunità energetica o investiti in attività locali ad impatto sociale, in base a quanto è stato deciso e stabilito nel regolamento della CER.

Il percorso di costituzione di una CER può variare in base ai soggetti promotori dell’iniziativa, alle caratteristiche del territorio in cui si sviluppa, agli obiettivi principali che la comunità si propone di perseguire.
In ogni caso, sicuramente il processo prevede: l’analisi dei possibili aderenti, verificando che si trovino all’interno del perimetro afferente alla stessa cabina primaria (dato che può essere reperito qui); il calcolo dei consumi di energia dei vari membri in modo da dimensionare l’impianto e redigere uno studio di fattibilità tecnico-economica; la scelta della forma giuridica e la definizione dei ruoli dei membri; la scrittura dello statuto e/o del regolamento della CER in cui viene indicato anche come i membri decidono di redistribuire gli incentivi.

L’attuazione di iniziative a favore della costituzione di comunità energetiche rinnovabili (CER) nasce a partire dal recepimento di direttive europee legate alla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, in particolare la così detta “RED II” (Direttiva (UE) 2018/2001)
Questa direttiva ha come scopo principale l’aumento della quota dell’energia prodotta da fonti rinnovabili nell’Unione Europea e l’incremento del coinvolgimento da parte dei cittadini verso i progetti di nuovi impianti rinnovabili.

L’accezione della CER recepita dalla legislazione italiana è contenuta nel decreto legislativo 8 novembre 2021, n.199, che descrive la comunità energetica come un soggetto di diritto autonomo che può essere composto da persone fisiche, piccole e medie imprese, enti territoriali e autorità locali, incluse le amministrazioni comunali, gli enti di ricerca e formazione, gli enti religiosi, gli enti del terzo settore e di protezione ambientale”. Inoltre, viene delineato l’obiettivo principale delle CER, che è “quello di fornire benefici ambientali, economici e sociali a livello di comunità ai suoi membri o alle aree locali in cui opera la comunità e non quello di realizzare profitti finanziari”. La CER permette un autoconsumo diffuso, senza dover costruire nuove reti private e permettendo a ciascun membro di mantenere il proprio contratto di fornitura, oltre a dare diritto agli incentivi, redistribuiti in base al regolamento della CER stessa.

Oltre all’obiettivo di autoprodurre e condividere l’energia prodotta dai propri impianti, la CER può anche erogare i seguenti servizi:

  • efficienza energetica;
  • servizi di ricarica di veicoli elettrici;
  • servizi di vendita al dettaglio dell’energia elettrica;
  • servizi ancillari di rete e di flessibilità (della domanda e della produzione).

Se da un lato quindi i vantaggi ambientali ed economici sono facilmente intuibili, citiamo, ad esempio, la riduzione delle emissioni di CO2 dovute alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, il contributo alla transizione energetica, la riduzione dei costi di trasporto e di dispersione dell’energia e, nel lungo periodo, il risparmio in bolletta per i membri e la redistribuzione dei benefici economici derivanti dagli incentivi.

Il grande potere innovativo è contenuto nei vantaggi sociali delle CER, essendo un modello collaborativo che permette di coinvolgere in maniera diretta le comunità locali, permettendo di avere un ruolo chiave nelle dinamiche sociali che va oltre la produzione di energia pulita. Possono, infatti, essere definite delle vere e proprie innovazioni sociali, ovvero “nuove idee (prodotti, servizi e modelli) che allo stesso tempo soddisfano bisogni sociali (più efficacemente delle alternative) e creano nuove relazioni sociali e collaborazioni. In altre parole, sono innovazioni che non solo sono buone per la società ma che rafforzano la capacità della società di agire” (“Empowering people, driving change” BEPA, 2011).
Il processo di costituzione delle CER è di per sé un percorso di governance partecipata, in cui attori diversi, tra cui cittadini/e, imprese, pubbliche amministrazioni, sono in una posizione paritaria tra loro, permettendo così di rafforzare un rapporto di fiducia e di cooperazione lungo il processo di promozione della crescita sostenibile dell’intero sistema. Oltre a questo, le CER possono essere potenti strumenti di mitigazione della povertà energetica. A tal fine, nella composizione dell’aggregato dei membri in fase di progettazione, particolare attenzione può essere posta dai promotori nell’inclusione di soggetti non in grado di soddisfare i propri bisogni energetici primari. Infine, la possibilità di utilizzare i proventi, derivanti dal sistema di incentivazione, nella promozione di servizi ad alto valore sociale sul territorio, le caratterizza come potenziali strumenti ad alto impatto sociale.

Comunità Energetiche Rinnovabili e Solidali

Focalizzandosi sui benefici sociali delle CER, non si può non citare la definizione fornita da Legambiente di Comunità Energetiche Rinnovabili e Solidali (CERS), tratta dalla sua “Guida pratica allo sviluppo delle comunità energetiche rinnovabili e solidali e all’autoconsumo collettivo”. Si tratta di “una speciale categoria di comunità energetiche, che possono essere sviluppate in qualsiasi realtà, dai piccoli comuni ai super condomini, dalle periferie urbane ai parchi, con lo specifico obiettivo di portare oltre ai benefici ambientali anche quelli sociali”. Con CERS si fa riferimento a comunità energetiche “dedicate ai soggetti e ai territori più in difficoltà: famiglie, imprese, scuole, periferie, piccoli comuni, territori rurali”. La CERS può quindi “non solo essere occasione di innovazione tecnologica e di lotta all’emergenza climatica, ma rappresentare anche una chiave per combattere disuguaglianze, povertà energetica e per offrire occasioni di sviluppo grazie ad interventi strutturali non assistenziali che favoriscano l’agire collettivo, le realtà locali e la nascita di nuove figure professionali”.

L’esperienza di CERTo

Due workshop organizzati a febbraio 2023, e guidati dal Settore Studi della Camera di commercio di Torino hanno fatto emergere l’esigenza di creare un modello sperimentale di CER nel contesto torinese, attraverso la sperimentazione di un progetto pilota con le caratteristiche di replicabilità, coinvolgimento e sensibilizzazione ed attivazione di un modello di governance partecipata. È nato così CERTo (Comunità Energetiche Rinnovabili Torino), di cui la Camera di commercio di Torino ha assunto il ruolo di coordinatore e facilitatore, in collaborazione con l’Energy Center del Politecnico di Torino, il Consorzio Univer e la Fondazione LINKS.

Nell’ambito del progetto sono state individuate due aree di interesse – una nell’area urbana, Monterosa, nel quartiere Barriera di Milano a Torino, e una in quella metropolitana, il Canavese -, in cui sono presenti le precondizioni per realizzare una CER-P (comunità energetica rinnovabile a cabina primaria) ed avviare sperimentazioni. Al momento sono stati raccolti i dati necessari per l’avvio delle due sperimentazioni e le manifestazioni di interesse da parte dei soggetti dei due territori interessati ad essere coinvolti nella sperimentazione.

Per il futuro il progetto CERTo, aspira a: offrire soluzioni sistemiche per la realizzazione di CER nelle aree urbane, attraverso l’attivazione di una CET (Comunità Energetica del Territorio); creare un ecosistema urbano attrattivo per investitori pubblici e privati; definire nuovi modelli di business sostenibili su scala urbana; creare sinergie tra le CER e la mobilità elettrica; definire i requisiti della piattaforma necessaria alla gestione smart della complessità energetica dell’ecosistema urbano.

CERTo è una delle azioni che fanno capo alla Camera di commercio di Torino, soggetto attuatore, insieme alla Città di Torino e a Torino Social Impact, del progetto europeo Respondet, che ha portato alla redazione di un Local Action Plan sull’economia circolare e sulle comunità energetiche.

Fonti

  • Unioncamere, Dintec (2023), “Piccole e Medie Imprese, grandi energie. Guida alle Comunità energetiche rinnovabili
  • Legambiente (2022), “Guida pratica allo sviluppo delle comunità energetiche rinnovabili e solidali e all’autoconsumo collettivo”
  • Avellini, E. Cabria, N. Pellitteri, D. (2023), “Comunità energetiche. Guida per un modello di sviluppo sostenibile e solidale”
  • Camera di commercio di Torino, in collaborazione con Energy Center del Politecnico di Torino, Fondazione LINKS, (luglio, 2023). “Progetto CERTo. Risultati della prima fase del progetto”.

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Torino, un Green Deal e un Action Plan per la neutralità climatica https://www.mercatocircolare.it/torino-un-green-deal-e-un-action-plan-per-la-neutralita-climatica/ Wed, 11 Oct 2023 15:39:18 +0000 https://www.mercatocircolare.it/?p=3527 Da ieri la città di Torino ha due nuovi strumenti per proseguire il suo percorso verso la neutralità climatica e la circolarità. Mercato Circolare ha […]

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Da ieri la città di Torino ha due nuovi strumenti per proseguire il suo percorso verso la neutralità climatica e la circolarità.
Mercato Circolare ha collaborato alla stesura del Local Green Deal e del Local Action Plan, rispettivamente dedicati alla realizzazione di un sistema del cibo sostenibile e circolare e all’accompagnamento delle realtà dell’economia sociale verso una transizione ecologica. I due documenti mettono in campo le azioni di sostenibilità che contribuiranno al raggiungimento dell’obiettivo di neutralità climatica che la città intende perseguire entro il 2030.

Torino, infatti, è una delle 100 città europee che si impegnano a diminuire le emissioni entro il 2030, diventando anche una “Mission City”, ovvero un hub di sperimentazione e innovazione in ambito climatico, esempio virtuoso per le altre città europee.

“Promuovere un’economia circolare e senza sprechi contribuisce alla riduzione delle emissioni, verso l’ambizioso obiettivo del raggiungimento della neutralità climatica nel 2030, un obiettivo su cui la nostra città si sta impegnando a fondo” ha dichiarato l’assessora alla Transizione Ecologica e all’Innovazione di Torino Chiara Foglietta che ha siglato l’accordo insieme al presidente di Environment Park Giacomo Portas, al dirigente della Camera di Commercio di Torino Guido Cerrato e ai rappresentanti di piccole e medie imprese e start up che hanno contribuito, alla stesura dei due atti.
“Ripensare il modo in cui produciamo e consumiamo il cibo, recuperare e ridistribuire le eccedenze e sostenere i cittadini nella creazione di nuove comunità energetiche da fonti rinnovabili, promuovendo azioni di sistema, non è solo una contromisura agli effetti del cambiamento climatico, ma può dare un contributo importante allo sviluppo umano, alla riduzione della povertà e al miglioramento della qualità di vita di tutte le persone, accrescendone la fiducia in un futuro più equo, green e sostenibile”.

Le imprese firmatarie del Local Green Deal con l’assessora Foglietta

Local Green Deal

Il Local Green Deal del progetto SME4GREEN è stato sottoscritto da più di 20 imprese e associazioni  che operano nella filiera del cibo (produzione, distribuzione, trasformazione e ristorazione) e raccoglie una serie di azioni per promuovere una produzione sostenibile, incentivare una distribuzione a basso impatto ed espandere la filiera corta, educare a un’alimentazione sana, prevenire e ridurre gli sprechi alimentari e il packaging dei prodotti.                       

Il risultato di un percorso iniziato a marzo dello scorso anno che mira a creare entro il 2024 le condizioni necessarie per la cooperazione tra le PMI locali del comparto del cibo e le autorità pubbliche e a facilitare l’assunzione di politiche a sostegno dell’adozione di soluzioni sostenibili e innovative.

Le azioni del Local Green Deal:

  • 4 azioni relative alla Governance del sistema cibo cittadino;
  • 2 azioni relative ai finanziamenti;
  • 1 azione relativa a Dati, monitoraggio e valutazione;
  • 3 azioni relative a Promuovere e sostenere una produzione sostenibile;
  • 4 azioni relative a Incentivare una distribuzione a basso impatto ed espandere la filiera corta;
  • 1 azione relativa a Educare ad un’alimentazione sana e sostenibile;
  • 1 azione relativa a Prevenire e ridurre gli sprechi alimentari;
  • 1 azione relativa a Ridurre il packaging;

Il partner di progetto del Comune di Torino è il Parco Tecnologico Environment Park.

Local Action Plan

Il piano d’azione è stato sviluppato nell’ambito progetto RESPONDET, nato per rafforzare l’economia sociale favorendo il networking del territorio e rendendo la gestione comune delle risorse il principale elemento di sostenibilità sociale nel processo di transizione verde, con particolare attenzione all’economia circolare e alla comunità energetiche rinnovabili.

L’Action Plan definisce una serie di azioni nel medio e lungo periodo per il raggiungimento della neutralità climatica.

Per l’economia circolare sono state individuate:

  • 7 azioni in capo al Comune di Torino, di cui una in collaborazione con la Camera di commercio di Torino, rivolte al territorio;
  • 3 azioni in capo al Comune di Torino rivolte all’interno dell’organizzazione comunale;
  • 4 azioni in capo alla Camera di commercio di Torino, di cui una in collaborazione con l al Comune di Torino, rivolte al territorio;
  • 2 azioni da portare avanti in sinergia con altri attori del territorio.

Per le comunità energetiche rinnovabili sono state individuate:

  • 3 azioni in capo al Comune di Torino rivolte al territorio;
  • 1 azione in capo alla Camera di commercio di Torino;
  • 3 azioni da portare avanti in sinergia con altri attori del territorio.

Il partner di progetto del Comune di Torino è stata la Camera di commercio di Torino nell’ambito delle attività di Torino Social Impact.

Climate City Contract

Sia il Local Green Deal che il Local Action Plan andranno a confluire nel Climate City Contract, il documento che guiderà Torino verso la neutralità climatica nel 2030.
Le fondamenta sono state poste attraverso due incontri che nei mesi scorsi hanno coinvolto il mondo delle imprese, le associazioni e il terzo settore in un percorso di partecipazione che porterà alla stesura degli impegni strategici per la neutralità climatica, dotati di un piano d’azione e un piano economico per valutare costi e mobilitare finanziamenti e investimenti.

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L’economia della ciambella spiegata alle bambine e ai bambini https://www.mercatocircolare.it/economia-della-ciambella/ Fri, 06 Oct 2023 16:09:28 +0000 https://www.mercatocircolare.it/?p=3521 The post L’economia della ciambella spiegata alle bambine e ai bambini appeared first on Mercato Circolare.

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Che cos’è un abito? https://www.mercatocircolare.it/attacca-bottone/ Thu, 21 Sep 2023 14:14:37 +0000 https://www.mercatocircolare.it/?p=3486 Riflessioni filosofico – pratiche per raccontare l’avvio del progetto Attacca Bottone Che cosa è un abito? Un manufatto che ci copre dal freddo e dal […]

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Riflessioni filosofico – pratiche per raccontare l’avvio del progetto Attacca Bottone

Che cosa è un abito?

Un manufatto che ci copre dal freddo e dal sole. Ma anche che ci rende più belli e belle.
Ci copre dalla nudità, nasconde i nostri corpi dallo sguardo altrui. E contemporaneamente ci mette in vista, attira lo sguardo altrui su di noi.

Nel libro della Genesi si legge che ad Adamo ed Eva, dopo aver mangiato del frutto che Dio aveva detto loro di non mangiare, “si accorsero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture” (Genesi 3, 7).
L’abito – e non un utensile, un’arma, o un gioco – è il primo manufatto della storia, il primo atto di manipolazione del mondo da parte dell’essere umano, come sottolinea il filosofo Emanuele Coccia.

Cosa è allora un abito?
È un oggetto caratterizzato da attributi opposti: definisce la condizione di visibilità dei nostri corpi, nel momento stesso in cui li nega alla vista altrui. È qualcosa che portiamo, indossiamo, perché un abito ha bisogno di un corpo per assumer vita ed essere ammirato, ma così facendo conferisce a noi bellezza ed è quindi lui a portarci, ci permette di arrivare là dove, da soli, nudi, non potremmo arrivare.

Ecco, dunque, due caratteristiche che possiamo riconosce agli abiti.
Sono oggetti soglia: non si situano nello spazio, ma nell’intersezione che separa l’essere umano dal mondo che lo circonda, abitano l’intervallo che separa e unisce la coscienza e la realtà oggettiva.
Sono oggetti metamorfici: sono dei trasmettitori di proprietà che il soggetto e il corpo non sono in grado di ottenere autonomamente. Abbiamo bisogno degli abiti per trasformarci (pensate alla cravatta, all’abito da cerimonia, alle divise o alle maschere..). La personalità passa da una dimensione soggettiva, privata, a un riconoscimento oggettivo, pubblico.

Due, in realtà, sono le tipologie di abiti raccontati nella Genesi. Infatti, pochi versetti dopo si legge: Allora “Dio, il Signore, fece per l’uomo e la sua donna tuniche di pelle e li vestì”. (Genesi 3, 21)
Oltre a notare ironicamente che nella Genesi è già presente l’idea di collezione primavera/estate e autunno/inverno, Emanuele Coccia si sofferma sul materiale utilizzato: piante e animali. Per vestirci, così come per nutrirci abbiamo bisogno della vita altrui. La vita, per noi esseri animali è sempre “vita degli altri” (cibo e vestito). Solo le piante, creature celesti, grazie all’energia soleare, non hanno bisogno di vite altrui per vivere, anzi, donano vita.

Da qualche tempo a questa parte, tuttavia, per gli abiti come per tanti altri oggetti, spopola il materiale sintetico. Che a ben vedere altro non è che petrolio, ossia materia organica fossile, materia che un tempo fu vita. Ancora una volta ci vestiamo di vita morta altrui.
Destinata a diventare un rifiuto, sempre più in fretta.
Se un tempo infatti, il materiale di origine vegetale o animale, garantiva una lunga vita agli abiti, oggi con i materiali sintetici non è più così. Compriamo sempre più vestiti che durano sempre di meno.
Ecco alcuni dati.

La quantità di materiali tessili consumata pro capite è globalmente è cresciuta da 9 kg nel 2000 a 14 kg nel 2020. E ci si aspetta superi i 17 kg nel prossimo decennio. Questo aumento di consumo del materiale tessile significa aumento di consumo di acqua e materie prime. Da un punto di vista del consumo privato dei singoli nuclei famigliari dell’UE, infatti, il settore tessile (vestiti, calzature e biancheria domestica) occupa la quarta posizione, per quanto riguarda il consumo di materie prime e acqua dopo il settore alimentare, consumi domestici, e i trasporti.
E a fronte di questo aumento del consumo si stima che meno dell’1 % di tutti i prodotti tessili nel mondo siano riciclati in nuovi prodotti.

Attacca Bottone

Consapevoli dunque che un abito ha contemporaneamente una funzione pratica e una funzione estetica e che ha un peso materico che va gestito, tanto nella sua origine quanto nella sua fine, il progetto Attacca Bottone intende proporsi come un percorso culturale in grado di tenere assieme la complessità dei temi legati alla moda e sostenibilità con la creatività, attraverso 5 laboratori. Quattro pratico creativi – Cucito creativo a cura di Sassi, Tintura naturale a cura di Emina Batik, Serigrafia a cura di Volcanic DreaM e Telaio a cura di Lavgon – e uno di narrazione, il laboratorio di Podcast curato da Mercato Circolare.

Promosso dall’Associazione Alvà e da 5Pani Emporio Solidale Piossasco, con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo, il progetto Attacca Bottone si propone di ripartire dall’abito come oggetto in grado di spostare l’esperienza etica ed estetica in quella quotidiana quotidiana che ciascuno e ciascuna di noi ha con sé stesso, con gli altri e con il mondo.

Per info su programma e modalità di iscrizione associazionealvapiossasco@gmail.com

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